In questo articolo ti racconterò la storia di Laura, una mia paziente di 52 anni che è arrivata nel mio studio con un fortissimo dolore da cervicale che la tormentava ormai da un anno, ma prima lascia che ti faccia una piccola premessa.
Quando si iniziano ad avvertire i classici dolori da cervicale (mal di testa, collo rigido, giramenti di testa e nausea), spesso si tende a pensare che sia stata una condizione “esterna” ad averne provocato l’infiammazione.
“Ah, questi sbalzi di temperatura sono deleteri”
“Forse è stato quel movimento brusco che ho fatto ieri”
“Lo sapevo che non dovevo lasciare i capelli bagnati”
Questi sono i primi pensieri che possono venire in mente…E in effetti, queste sono alcune delle cause “esterne” che possono provocare disturbi da cervicalgia (insieme a stress, traumi, posture errate protratte per lungo tempo e colpi di frusta). Se sei interessata, puoi trovare numerosi articoli riguardo questi argomenti nel mio blog.
Poi però esistono anche delle cause “interne”, meno frequenti, che possono incidere sul benessere della nostra cervicale, come ad esempio è stato per Laura.
Laura mi ha chiamata un lunedì pomeriggio, per prendere un appuntamento il prima possibile: il suo dolore alle spalle era diventato insopportabile, tanto da limitare il movimento del collo anche alla guida.
“Valentina, tienimi il primo posto che hai disponibile, a qualsiasi ora: sono pronta a prendere anche un permesso a lavoro, pur di risolvere questa situazione al più presto”.
Dopo un paio di giorni fitti di appuntamenti, finalmente riesco ad accoglierla nel mio studio.
Durante il colloquio, scopro che Laura aveva fatto un’operazione odontoiatrica di impianti dentali poco prima di avvertire i primi disturbi, un anno fa.
Sicuramente era una cosa di cui tener conto, poiché in effetti nel suo racconto ammise anche di aver cambiato abitudini di masticazione, per non sovraccaricare la parte appena operata.
Bingo! Ecco trovata la causa dei suoi dolori!
Così con Laura abbiamo fatto un intenso lavoro per sciogliere le tensioni, a partire dalla bocca, e per la precisione dalla mandibola. Da lì, abbiamo seguito centimetro dopo centimetro le sue tensioni, che erano arrivate fino alle spalle e addirittura alla schiena, sciogliendo con delicatezza le contratture per riportarla ad una condizione di equilibrio fisiologico.
Ecco quello che era successo a Laura: dopo aver messo gli impianti, i muscoli di apertura e chiusura mandibolare avevano smesso di muoversi in modo simmetrico.
Masticando in modo sbilanciato per non sovraccaricare la parte dolente, tutti i muscoli e i nervi della zona hanno iniziato a contrarsi, e per compensazione, anche quelli limitrofi, fino ad arrivare alla cervicale.
Non era la prima volta che mi capitava di trattare una paziente le cui condizioni patologiche dentali avevano inciso sulla salute della cervicale. Questo succede per lo stretto legame che c’è tra cervicale e masticazione.
Basti pensare che è sufficiente avere un problema di malocclusione (cioè di mancato allineamento tra arcata dentale superiore e inferiore) per provocare disturbi cranio-cervico-mandibolari e, di conseguenza, dolori da cervicalgia.
Anche solo le caratteristiche del morso possono determinare dei disturbi: ad esempio una persona che ha un morso profondo tenderà ad avere problematiche di lordosi cervicale, mentre una persona con morso aperto tenderà a perdere la normale curvatura cervicale (rettilineizzazione cervicale).
Questo vuol dire che è importantissimo mantenere l’equilibrio cranio-mandibolare e correggere la masticazione per recuperare il benessere della cervicale e, di conseguenza, psicofisico.
Per farlo, di tanto in tanto, soprattutto se avverti dolore ai denti oppure rigidità nella zona tra la mandibola e le spalle, prenota una visita osteopatica, per valutare lo stato di salute dei muscoli cervicali e di quelli limitrofi.
Attualmente sto anche collaborando con un ortodontista. Insieme, siamo in grado di fornire ai pazienti un’analisi posturale e bucco dentale precisa, in modo da procedere in maniera più efficace possibile.
