Ci siamo passate tutte almeno una volta nella vita: capita un incidente d’auto e il nostro collo subisce un brusco movimento, che oltrepassa i limiti fisiologici di escursione articolare: si parla così del famoso colpo di frusta.
In pratica, il nostro collo passa violentemente da una posizione di iperestensione ad una posizione di iperflessione e questo provoca nel breve termine diversi disturbi, tra i quali:
- vertigini e nausea
- dolore e rigidità al collo
- problemi di vista
- dolori alla schiena
- mal di testa
- difficoltà di concentrazione
A questo punto, basta portare il collare e prendere qualche antidolorifico e finisce tutto lì… insomma un trauma insignificante che si risolve nel giro di poco, giusto? Tutt’altro!
Infatti, come qualsiasi altra problematica muscolo-scheletrica, il colpo della frusta, se trascurato, col passare del tempo si farà risentire con il rischio di provocare altri disturbi associati.
Parliamo ad esempio di Francesca, 35 anni, impiegata.
Francesca si presenta da me in studio perché da un mese ha cominciato a soffrire di un forte dolore al collo, ma non solo.
Gli episodi di vertigine e la nausea erano ormai diventati parte della sua quotidianità, andando ad intaccare negativamente il suo sonno, la sua concentrazione, le prestazioni sul lavoro e di conseguenza il suo benessere psicofisico in generale.
Inizialmente pensava fosse solo un po’ di stanchezza accumulata, ma col passare del tempo i sintomi sono peggiorati drasticamente: Francesca ha dovuto smettere di guidare da sola per paura di un giramento di testa improvviso.
La sua cervicalgia si era trasformata in un disturbo sempre più invalidante.
Man mano che mi raccontava i suoi sintomi e dei costanti dolori alla cervicale di cui aveva sofferto, una domanda mi ronzava in testa: “Francesca, hai mai subito colpi di frusta, incidenti stradali?
Francesca mi guarda e risponde che 10 anni fa aveva subito ben 2 colpi di frusta nell’arco di 6 mesi!
Inoltre, riconosce di aver sofferto degli stessi sintomi anche alcuni mesi dopo il secondo incidente.
Bingo!!
Sai cos’è successo? Te lo spiego subito.
Anche se Francesca non ha avuto particolari disturbi nell’immediato, il suo corpo ha dovuto compensare lo stress subito dalle strutture muscolari, articolari, nervose e legamentose del collo durante quei due traumi.
In pratica, la cervicale di Francesca si trovava in una postura precaria da 10 anni ed evidentemente lo stress e il forte incremento del lavoro sono stati la “goccia che ha fatto traboccare il vaso”.
Il suo collo era arrivato al massimo livello di stress e il suo corpo non poteva più sopportare di stare in una situazione di emergenza e così si è fatto sentire.
La storia di Francesca è solo di esempio, ma ogni mese ricevo decine di pazienti con questa problematica e con sintomi simili, che nei casi più gravi presentano anche formicolii alle braccia e vomito.
Cosa voglio dirti con tutto questo?
Se anche tu hai subito un trauma da poco oppure anche diversi anni fa, sappi che il tuo corpo, che è una macchina perfetta, si adatterà alla situazione creando dei compensi di emergenza, ma tamponare con i medicinali o far finta di nulla non è il modo giusto per star bene nel lungo termine.
Se vuoi risolvere il problema alla sorgente e ritrovare l’equilibrio, hai bisogno di recuperare una postura corretta il più presto possibile, per evitare danni più gravi in futuro.
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